mercoledì 8 luglio 2015

Un'estate bollente per il petrolio

Il periodo estivo è normalmente caratterizzato da un calo fisiologico dei consumi dei prodotti energetici e quindi dei prezzi. Quello che tuttavia sta succedendo sui mercati finanziari non ha nulla a che vedere con quanto siamo soliti osservare.

Il crollo dei prezzi del Petrolio di questi giorni è figlio dell'instabilità politica dell'area euro, dei timori sul lato dell'offerta per le nuove export iraniane e non da ultimo, della bolla speculativa esplosa sul mercato azionario cinese.

In questo grafico smart ho evidenziato le due principali "onde" del 2015. L'area 52-56 $ ha fatto da spartiacque tra i due movimenti.

Il mancato superamento di quota 60$ (più volte testato nel secondo trimestre ma senza un reale break out), ha convinto gli operatori che forse non è ancora il momento di "posizionarsi lunghi" e l'effetto combinato dei tre elementi citati sopra, ha fatto tutto il resto.

Prezzi crollati del 15% in 3 sedute.

Adesso? Beh, non mi meraviglierei se i valori tornassero in area 44$, naturale evoluzione del massimo arrotondato a quota 60$, sostenuta dall'incertezza che ancora ci perseguiterà in questa bollente estate 2015.

PD


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